Jacques Villeglé nasce a Quimper in Bretagna nel 1926. All’Accademia di Belle Arti di Rennes incontra il bretone Raymond Hains, ne nasce un’amicizia determinante per la carriera artistica di entrambi. A partire dal 1957, azioni individuali e collettive segnano la sua partecipazione alla vita del gruppo dei nuovi realisti, di cui è uno dei fondatori. Villeglé ha così saputo affermare l’originalità di una ricerca che si impone oggi come la più esemplare nell’ambito del manifesto lacerato. La caratteristica specifica delle immagini inerenti i manifesti lacerati, che catturano l’attenzione dell'artista, è proprio quella stessa presente sui muri delle città, l’espressione più viva del nostro folklore urbano. Nel 1958 viene pubblicato il primo chiarimento scritto da Villeglé sulla lacerazione anonima che si distingue nettamente dal collage, mentre è dell'ottobre del 1960 la dichiarazione costitutiva del Nouveau Réalisme e da questo momento partecipa a tutte le manifestazioni del gruppo. Nel 1961 partecipa a "The Art of Assemblage" al Museum of Modem Art di New York (poi Dallas e San Francisco) ed a "Cinquante ans de collage" al Musée d’Art et d’Industrie a Saint-Etienne, poi al Musée des Arts Décoratifs a Parigi. Partecipa ad esposizioni collettive consacrate ai soli affiches lacerati: Galleria Apollinaire e Galleria Arturo Schwarz a Milano e alla Gres Gallery di Chicago. Esposizioni personali alla Galerie J a Parigi e alla Galleria Ad Libitum di Anversa. Nel 1965 inizia una serie tematica di affiches lacerati, "Da Mathieu a Mahé"; successivamente comincia la stesura di "Lacéré Anonyme" e diventa lo storico ufficiale della corrente dallo stesso nome. Nel 1971-72 alla Staatgalerie di Stoccarda viene organizzata la prima esposizione museale interamente dedicata agli affiches lacerati. L'attività artistica di Villeglé prosegue con eccezionale fervore, come dimostrano le importanti mostre a cui partecipa negli anni Novanta e Duemila: a Colonia (Galerie der Spiegel, Double Message), Parigi (Galerie Georges-Philippe & Nathalie Vallois), Ginevra (Galerie Sonia Zannettacci), New York (Ubu Gallery, Rétrospective 1959/1998), Los Angeles (Shoshana Wayne Gallery), Mérignac (Vieille Église Saint-Vincent, Villeglé techno-rapt). Grande successo anche per le personali a San Francisco, Chicago, Milano, Monaco.
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