Alberto Sughi è nato a Cesena nel 1928, Autodidatta, si avvicinò alla pittura spinto dallo zio, che gli insegnò i primi rudimenti tecnici. Aveva esordito come pittore in una collettiva cesenate del 1946.
Nel 1948 si trasferisce a Roma e grazie al cesenate Biagio Dradi Maraldi, conosce il pittore Renato Guttuso, successivamente nel 1951 Sughi ritorna nella sua città natale.
Aveva lo studio in un locale della Rocca Malatestiana che lasciò ai primi anni anni settanta per trasferirsi nella casa di campagna di Carpineta, sulle colline cesenati.
In quegli anni partecipò attivamente alla vita politica cittadina e fu consigliere comunale nel gruppo del PCI.
Negli anni ottanta si trasferì definitivamente a Roma e conobbe anche registi del calibro di Mario Monicelli ed Ettore Scola.
Nel 2005 l'allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi gli consegnò il Premio Vittorio De Sica per la Cultura[2].
Si è spento in una clinica privata a Bologna il 31 marzo 2012 all'età di 83 anni[3].
Scelse con decisione la strada del realismo, nell'ambito del dibattito fra astratti e figurativi dell'immediato dopoguerra. I dipinti di Sughi rifuggono tuttavia ogni tentazione sociale; mettono piuttosto in scena momenti di vita quotidiana senza eroi. Non a caso Enrico Crispolti nel 1956 utilizzò per lui la definizione "realismo esistenziale".
La ricerca di Alberto Sughi procede, in modo quasi costante, per cicli tematici, che hanno il sapore della sequenza cinematografica. Prima le cosiddette "Pitture verdi", dedicate al rapporto fra uomo e natura (1971-1973); poi, il ciclo "La cena" (1975-1976); agli inizi degli '80 appartengono i venti dipinti e i quindici studi di "Immaginazione e memoria della famiglia"; dal 1985 è in corso la serie "La sera o della riflessione". L'ultima serie di grandi dipinti, esposta nel 2000, è intitolata "Notturno".
Sughi ha partecipato a tutte le più importanti rassegne d'arte contemporanea, dalla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia alla Quadriennale di Roma, sino alle numerose mostre che hanno proposto all'estero le vicende dell'arte italiana dagli anni settanta ad oggi. Musei italiani e stranieri gli hanno dedicato ampie rassegne antologiche; spiccano la Galleria d'Arte Moderna di Bologna (1977), la Galleria del Maneggio di Mosca (1978), al Castel Sant'Angelo di Roma, il Museo delle Belle Arti di Budapest e la Galleria Nazionale di Praga (1986), al Museo d'arte moderna e contemporanea di Ferrara (1988), la Casa Masaccio a San Giovanni Valdarno (1990), il Museo d'Arte di San Paolo (1994) e il Museo Civico di Sansepolcro (2003). Sughi ha partecipato al ciclo di mostre "La ricerca dell'identità" a Cagliari, Palermo e Ascoli Piceno (2003-2004) e alla mostra "Il Male - Esercizi di pittura crudele" alla Palazzina di Caccia di Stupinigi di Torino nel 2005. Nel 1994, Sughi ha ricoperto la carica di Presidente dell'Ente Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. Nello stesso anno ha partecipato alla mostra "Il ritratto interiore", al Museo Archeologico Regionale di Aosta. L'Università di Parma gli hanno dedicato una grande mostra nel Salone delle Scuderie in Pilotta a Parma (2005-2006). Nel 2007 fu a lui dedicata una mostra nella Biblioteca Malatestiana con una monografia curata da Vittorio Sgarbi.
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