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BIOGRAFIA DI DE GREGORIO GIUSEPPE



OPERE UNICHE
De Gregorio Giuseppe


De Gregorio Giuseppe

Breve scheda biografica


Nasce a Spoleto da madre spoletina e padre siciliano, Agatino, anche lui pittore. Il nonno paterno era stato docente di pittura all'Accademia di belle arti di Catania, ma De Gregorio, contrariamente alle tradizioni familiari, è un autodidatta, non frequenta scuole d'arte ma si forma nella città natale a contatto con un gruppo di maestri umbri: Gerardo Dottori, Leoncillo Leonardi e Alberto Burri. La sua attività artistica inizia alla fine degli anni '40. Dal 1947 partecipa a mostre sia collettive sia personali; per la I Mostra Regionale d’Arte Contemporanea di Spoleto avrà la presentazione in catalogo di Leoncillo Leonardi. Ottiene i primi riconoscimenti ufficiali e vince alcuni premi, tra cui nel 1948 il Premio città di Orvieto. Rappresentante di spicco del cosiddetto Gruppo di Spoleto, conosciuto anche come Gruppo dei sei, fondato nel 1953 insieme a giovani artisti quali Filippo Marignoli, Giannetto Orsini, Ugo Rambaldi, Piero Raspi e Bruno Toscano (rigorosamente in ordine alfabetico come da loro stessi indicato), De Gregorio viene ben presto segnalato dalla critica più autorevole come una delle giovani promesse dell'arte italiana.[2] La sua pittura viene presentata da Francesco Arcangeli, Maurizio Calvesi, Giovanni Carandente, Enrico Crispolti, Raffaele De Grada, Mario Mafai, Carlo Munari e altri. Un vivace clima culturale caratterizza la Spoleto di quegli anni; la felice condizione dell’arte favorisce la nascita del Premio Spoleto, istituito nel 1953 su iniziativa dello stesso Gruppo dei sei. La manifestazione è finalizzata a valorizzare giovani artisti, pittori e scultori. In tale occasione De Gregorio suscita l'interesse di un importante gallerista romano Bruno Sargentini della galleria L'Attico. Inizia così la sua storia di successi. Partecipa a rassegne importanti in Italia e all'estero: alla VII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma nel 1956, e ancora alla nona nel 1966 e all'undicesima nel 1986; nel 1964 alla XXXII Biennale di Venezia e al Premio Fiorino di Firenze. Nel 1965 partecipa alla prima edizione del "Premio nazionale di Pittura" di Corciano, risultando vincitore, come pure, per la quarta edizione. Nel 1974 si trasferisce a Firenze con la famiglia, la moglie Rosa e la figlia Daniela, ma resta sempre legato alla sua città natale. Nel 1977 il Festival dei Due Mondi gli dedica una mostra personale; nel 1978, su invito del maestro Giancarlo Menotti, realizza il manifesto del XXI Festival. [4] Nel 1986 e nel 1999 esegue il manifesto per Umbria Jazz. Nel 1997 torna definitivamente a vivere a Spoleto. Si spegne all'alba del 31 dicembre 2007 nella sua casa di Spoleto.






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