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Musei Vaticani, un valore artistico inestimabile


Musei e gli ambienti visitabili dei palazzi Vaticani


I Musei Vaticani di Roma sono una delle raccolte di arte più grandi del mondo, espongono l'enorme collezione accumulata nei secoli dai papi. Usiamo il plurale in quanto sono in realtà un insieme di musei e collezioni. Attualmente comprendono: i Musei e gli ambienti visitabili dei palazzi Vaticani. Ricordiamo tre musei d'arte di valore assoluto.

Pinacoteca vaticana
La raccolta annovera alcuni capolavori dei maggiori artisti della storia della pittura italiana, da Giotto al Beato Angelico, da Melozzo da Forlì al Perugino e a Raffaello, da Leonardo a Tiziano, a Veronese, a Caravaggio e a Crespi.

Collezione d'arte religiosa moderna:
Oggi la Collezione conta circa 8000 opere. Tra i molti nomi importanti spiccano quelli di van Gogh, Bacon, Chagall, Carrà, de Chirico, Manzù, Capogrossi, Fontana, Burri e Matisse.

Museo Pio-Clementino
Collezioni pontificie di scultura classica, il museo  ospita antiche sculture greche e romane. una raccolta di opere antiche e rinascimentali. 

Oltre ai numerosi musei, il polo museale del vaticano offre al visitatore altri spazi espositivi. Due soli esempi:
Le quattro stanze dette di Raffaello costituivano parte dell'appartamento situato al secondo piano del Palazzo Pontificio scelto da Giulio II della Rovere (pontefice dal 1503 al 1513) come propria residenza e utilizzato anche dai suoi successori. La decorazione pittorica fu realizzata da Raffaello e dai suoi allievi tra il 1508 e il 1524.
La Cappella Sistina 
 che prende il nome da Papa Sisto IV della Rovere. pontefice dal 1471 al 1484.

La decorazione quattrocentesca delle pareti comprende: i finti tendaggi, le Storie di Mosè  e di Cristo e i ritratti dei Pontefici. I  pittori costituita inizialmente da Pietro Perugino, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli, coadiuvati dalle rispettive botteghe e da alcuni più stretti collaboratori tra i quali spiccano Biagio di Antonio, Bartolomeo della Gatta e Luca Signorelli. 

Sulla volta Pier Matteo d'Amelia dipinse un cielo stellato. L’esecuzione degli affreschi ebbe inizio nel 1481 e fu portata a termine nel 1482.  

Giulio II della Rovere, pontefice dal 1503 al 1513, nipote di Sisto IV, decise di modificarne in parte la decorazione, affidando nel 1508 l'incarico a Michelangelo Buonarroti, il quale dipinse la volta e, sulla parte alta delle pareti, le lunette.  Nei nove riquadri centrali sono raffigurate le  storie della genesi, dalla creazione alla caduta dell'uomo, al diluvio e al successivo rinascere dell'umanità con la famiglia di Noè.





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